Oggi è la giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, contro i disturbi alimentari.
La prima volta che ho sentito parlare seriamente di un DCA andavo al Liceo e a soffrire di anoressia era una ragazza che conoscevo. La vidi un pomeriggio di fine estate alla fiera del patrono di un borgo sul mare. Magrissima, con due gambe che a malapena la reggevano in piedi, tremava dal freddo, piegata in due, in una giornata che tutto era fuorché fredda.
All'epoca, erano gli anni Novanta, si dava la colpa alle modelle.
Io stavo bene, fisicamente. Ero magra, ma non eccessivamente.
Mangiavo il giusto, non facevo sport, ma mi muovevo.
La mia amica magrissima (di costituzione) un po' mi faceva sentire inadeguata, ma non ci badavo.
Poi sono diventata magra magra, sottopeso, ma per colpa di una gastrite stress, non perché non mangiassi.
Poi una cura di ormoni, un problema al ginocchio, la mia vita che andava a rotoli e sono letteralmente esplosa.
Il cibo è diventato il mio rifugio e sono arrivate le frecciatine, le offese, le insistenti domande sul perché fossi così ingrassata, domande alle quali non sapevo cosa rispondere, perché la verità era che mi strafogavo di cibo chiusa nella mia stanza, e poi pranzavo e cenavo normalmente perché non volevo far sapere a nessuno quanto e cosa mangiassi.
E le giornate trascorse a far credere che andasse tutto bene anche di fronte all'amica che "ohhh, mi devo mettere a dieeeetaaaa perché ho 3 kg in più", ai "dimagriiiisciiii, è per la tua salute", e ancora battutine, frecciatine, sguardi schifati.
E io lì, sempre a far finta di nulla, a passare da fessa, a sorridere e limitarmi a rispondere ironicamente quando potevo, a tacere quando ci restavo male.
E arriviamo ad ora.
Anni su e giù con il peso, giornate buone e giornate negative, da tempo ormai al limite tra obesità e sovrappeso.
E vedo donne della mia età insultare ragazzine perché sono un po' rotonde, vedo una cattiveria spaventosa verso le persone troppo grasse o troppo magre, vedo una superficialità che nel 2023 non ci dovrebbe più essere.
E cerco di volermi bene, anche se non è facile, anche se tutti gli insulti del passato hanno lasciato un segno.
